Mediaset presenta un esposto all’AgCom contro Vivendi; nel frattempo i francesi salgono al 25,75% del capitale
Le due società sono sempre più in rotta dopo l’annuncio del colosso transalpino di salire al 30% nell’azionariato dell’azienda di cui è a.d. Piersilvio Berlusconi. E il Biscione si tutela
Dopo la nota emessa da Vivendi lunedì sera, con cui il colosso tlc francese guidato da Vincent Bolloré ha affermato di voler salire al 30% del capitale Mediaset, il Biscione reagisce. Il Consiglio di Amministrazione di Cologno si è, infatti, riunito nella giornata di ieri e ha deliberato la presentazione di un esposto all’AgCom. Il CdA, si legge in un comunicato, “contesta la coerenza delle autonome decisioni di Vivendi di acquisto di azioni Mediaset con la partnership strategica e industriale tra Mediaset e Vivendi disciplinata nel contratto vincolante stipulato l’8 aprile 2016 al quale Vivendi si è resa volontariamente inadempiente”. Ma Vivendi non è rimasta a guardare e ha proseguito la propria scalata: con una nuova nota pubblicata sul suo sito quasi in contemporanea a quella del Gruppo di cui è amministratore delegato Pier Silvio Berlusconi la società ha affermato di detenere al 20 dicembre 2016 una quota del 25,75% di Mediaset e il 26,77% dei diritti di voto, dando seguito alle proprie intenzioni di arrivare al 30%.
Le ragioni di Mediaset
Cologno si oppone alla “fuorviante rappresentazione di Vivendi”, per cui il contratto di aprile prevede l’acquisto da parte della società francese di una partecipazione nell’azionariato di Mediaset. In realtà, per il Gruppo lombardo, l’accordo prevedeva solo uno scambio concordato, funzionale unicamente alla concretizzazione di una intesa industriale più ampia che avrebbe portato le due aziende a detenere una quota del 3,5% del partner tramite lo scambio di azioni e il passaggio di Premium ai francesi. Condizione che non si è verificata per il dietrofront di Vivendi annunciato lo scorso luglio. Mediaset, poi, ricorda come l’intesa stretta la scorsa primavera vieti esplicitamente l’acquisto da parte di Vivendi di azioni Mediaset oltre la soglia del 5% da raggiungere gradualmente almeno nell’arco di tre anni.
Vincent BollorèAzioni ignote al mercato
Per il Biscione i piani di Vivendi di aumentare la propria influenza in Europa Meridionale proseguendo le azioni strategiche per affermarsi quale primario gruppo internazionale con sede in Europa nel settore dei media e contenuti, sono ignoti non solo a Mediaset, ma al mercato, “e le modalità con le quali Vivendi agisce impongono ancora di più al Consiglio di Amministrazione di adottare ogni misura e iniziativa a tutela dei propri asset, del proprio avviamento e della propria strategia, minacciate proprio dalla scalata di Vivendi”.
La delibera all’AgCom
Per questo il CdA ha deliberato la presentazione di un esposto all’AGCom in cui si segnala l’illegittimità della condotta posta in essere da Vivendi in violazione della disciplina di settore e, in particolare, dell’ art. 43 comma 11 del Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, nonché il possibile ostacolo alle strategie di sviluppo di Mediaset in ragione del collegamento incrociato con Telecom Italia, 2 l’incumbent delle TLC, determinato dall’iniziativa di Vivendi. Nell’esposto, conclude la nota, si richiedono interventi anche in via provvisoria e di urgenza. Nel corso della seduta, il Consiglio ha infine approvato come ogni fine anno la relazione relativa alle ”Linee guida strategiche” per i prossimi esercizi, i cui obiettivi economici e finanziari saranno oggetto di una prossima delibera del Consiglio e successivamente comunicati al mercato.