Gli Americani accedono alle notizie dai social, ma non li considerano fonti autorevoli
Il controsenso risiede nel grado di fiducia, che va agli editori tradizionali, rispetto al tempo di utilizzo, che privilegia i social rispetto alle pagine di questi ultimi. A rivelarlo è uno studio di Sharethrough e Qualtrics
In America si torna a parlare di uno dei dilemmi del nostro tempo in un momento di maggiore attenzione sul ruolo dei social media nella diffusione di disinformazione e propaganda politica. Dove leggere notizie affidabili? I social network non sono annoverati tra le fonti più idonee. Eppure, il tempo dedicato dagli americani all’accesso alle notizie dai social supera di gran lunga la quantità di tempo che passano ad accedervi direttamente da legittimi editori di notizie.
Quali sono le fonti autorevoli?
Uno studio pubblicato da Sharethrough e Qualtrics, basato sulle opinioni di più di 1.000 americani, ha scoperto che, nonostante la frequenza di utilizzo, solo un terzo di questi ultimi si fida delle notizie accessibili tramite Twitter e solo due su cinque da Facebook. Al contrario, la maggior parte degli americani ha ancora un alto grado di fiducia nelle notizie pubblicate da organizzazioni di cronaca tradizionali, compresi i più giovani, tra cui Time (65%), CNN (60%), New York Times e Wall Street Journal (59%). Una parte del campione ha dichiarato di non fidarsi di Facebook tanto quanto del New York Times (27% rispetto al 14%).
Fiducia VS. engagement
Più di due terzi (69%) delle persone intervistate ha dichiarato di aver controllato Facebook almeno una volta alla settimana, mostrando un impegno più attivo rispetto a quello dedicato a CNN e Fox News, i due editori premium con i tassi di engagement più alti. Quando gli utenti visitano Facebook, trascorrono molto tempo sul sito: il 39% passa più di 30 minuti collegato alla piattaforma, contro il 17% che spende lo stesso tempo sul New York Times.