Autore: Redazione
05/04/2018

Ebiquity: innamorati dei numeri, l'intervista a Arcangelo Di Nieri

Da quindici anni la società indipendente di consulenza media e marketing guidata in Italia dal chief executive officer Arcangelo Di Nieri opera per offrire ai propri clienti trasparenza. DailyMedia inaugura nel numero di oggi un appuntamento in cui periodicamente si tracceranno e commenteranno i trend più interessanti del mercato

Ebiquity: innamorati dei numeri, l'intervista a Arcangelo Di Nieri

Aiutare i clienti e di converso anche gli altri attori del mercato a generare la massima trasparenza. È questa la mission che da 15 anni Ebiquity, la società indipendente di consulenza media e marketing guidata in Italia dal ceo Arcangelo Di Nieri, persegue strenuamente. «Un percorso lungo 15 anni, in cui non abbiamo mai virato dal nostro proposito fondamentale: non avere commistioni nel nostro ruolo di società third party», spiega proprio Di Nieri a DailyMedia.

La trasparenza diventa così elemento fondante della dinamica contrattuale e commerciale in un contesto mediatico che si fa ogni giorno sempre più complesso. Quello con Di Nieri vuole, quindi, diventare un appuntamento fisso, in cui periodicamente con il suo aiuto e quello dei tools che la società internazionale quotata alla borsa di Londra ha a disposizione, si tracceranno e commenteranno i trend più interessanti del mercato, degli investimenti di comunicazione e marketing nel nostro Paese e a livello internazionale.   

Qual è, dunque, il valore aggiunto che una realtà come Ebiquity può consegnare a un investitore?

In una situazione di mercato costellata da molteplici operatori e caratterizzata da una forte dinamicità un attore che opera a esclusivo vantaggio del cliente non può che essere un valore aggiunto. Il nostro unico referente è infatti il cliente. Il nostro turn-over aziendale non ha un euro fuori dai fees dei clienti. Forniamo un servizio che si propone di dare al cliente il migliore approccio al mercato, per migliorare la relazione con i suoi partner operativi, centri media, strutture di consulenza ecc.

Come si è evoluto il  lavoro di Ebiquity in questi 15 anni di attività?

Abbiamo seguito quella che è stata la tendenza di mercato. Abbiamo iniziato sui mezzi offline poi ci siamo rivolti anche mondo digitale e, da 4 anni a questa parte, abbiamo affrontato con metodo scientifico il mondo del BTL (Below the Line), un’area cui spesso ci si rapportava solo sulla base di un feeling. Il digitale negli ultimi anni ha indiscutibilmente impattato in modo consistente sul nostro business, arrivando a rappresentare il 30% dell’organico, occupando un’area con così tante specificità da dover essere continuamente alimentata. Sul fronte più mutevole del BTL cerchiamo di coniugare creatività e scientificità per catturarne anche gli elementi più intangibili.

Perché oggi un marketer ha bisogno di Ebiquity?

C’è bisogno di noi perché alla fine un arbitro ci vuole sempre. Uno che fa giocare bene la partita, evitando che si commettano falli. Noi riusciamo a essere imparziali perché generiamo numeri: all’interno di un percorso virtuoso, siamo in grado di misurare l’ottimizzazione dei processi d’investimento. Utilizzando l’elemento scientifico, la VAR di oggi nel calcio, il margine d’errore si assottiglia. I clienti apprezzano molto il nostro lavoro e ce lo dimostrano aumentando il nostro ingaggio, dai numeri alla consulenza. Quello che ci chiedono oggi è anche cosa significa quel numero e cosa può significare nel futuro. In particolare nel mondo del digital, dove la sofisticazione sta portando tutto il comparto a delle sfide con tempi drammatici di gestione e con un lessico che cambia in continuazione.

Quello che le aziende si aspettano da noi è la verifica delle performance di buying e di pianificazione, il supporto alla gestione di gare media, le verifiche contrattuali (fees e diritti di negoziazione) il supporto alle strategie e l’indicazione di guidelines. Noi non facciamo il mercato, lo verifichiamo, controllando le performances ottenute unicamente attraverso analisi basate sui numeri dei quali siamo innamorati. Lavoriamo inoltre con fee fisso garantendo in questo modo il cliente sulla nostra assoluta trasparenza.

Proprio nel digital, gli operatori chiedono a gran voce trasparenza.

Alcuni clienti ci chiedono di gestire per loro separatamente le gare digital e di rivolgerci a interlocutori differenti. All’interno dello stesso digital spacchiamo i diversi ambiti, search, social, video… Teniamo, per così dire, le orecchie dritte per ascoltare le diverse sensibilità dei clienti e trasformarle in prassi operative. Fiumi di parole sono stati spesi su quanto un elemento di trasparenza sia fondamentale nel mondo digitale. In realtà quella che va cercata e sviluppata è la chiarezza dei processi e degli elementi del rapporto tra i clienti e gli operatori. È questo quello che noi perseguiamo e per farlo adoperiamo una serie di elementi quantitativi e qualitativi mai standardizzati fino in fondo. Abbiamo a disposizione una piattaforma di tools abbastanza duttili da generare tutti gli aggiustamenti che il cliente ci chiede.

È anche per questo che recentemente siete diventati soci di IAB?

La nostra mission, come ho già detto, è quella di supportare il cliente in un’ottica sempre più consulenziale. Affianchiamo le aziende e le aiutiamo a sfruttare al meglio gli investimenti in uno scenario sempre più digitalizzato. Il nostro ingresso in IAB ci permette di portare all’interno dell’associazione un punto di vista imparziale, trasparente e soprattutto indipendente. In qualità di socio IAB, possiamo contribuire a creare un ecosistema trasparente anche in ambito digital, per esempio grazie al nostro coinvolgimento nelle varie attività dell’associazione, come workshop e tavole rotonde il cui filo conduttore è incentrato su “Trasparenza e Misurazione”.

Quali sono i numeri di Ebiquity?

Facciamo parte di un gruppo leader internazionale presente a livello worldwide. In Italia nel 2017 Ebiquity ha misurato 1,2 miliardi d’investimenti. Abbiamo lavorato per un totale di 82 clienti e copriamo il 23% del mercato, ma se prendiamo i primi 200 investitori sfondiamo la quota del 40%. Siamo orgogliosi di offrire ai nostri clienti un taglio di servizio consulenziale con un dipartimento di Acccounting guidato da Giulia Biesuz. Da un anno, per essere sempre più vicini ai nostri Clienti, abbiamo aperto un ufficio di rappresentanza a Roma.